giovedì 30 aprile 2020

GRAZIE AL TEATRO L'INVISIBILE DIVENTA VISIBILE ed incarna ciò che non vediamo


Gli allievi del corso di Teatro del nostro Liceo sono stati coinvolti dalla docente prof. Monica Gatti in un compito inteso tanto come verifica delle loro competenze, quanto come farmaco dal potere esorcizzante, per affrontare questo momento di disorientamento e di perdita di certezze in modo attivo ed evolutivo.

Gli studenti sono stati chiamati a costruire l'identità di un personaggio: il Coronavirus

Sono così nate delle descrizioni di personaggi originali a cui gli studenti hanno abbinato una canzone o una musica che hanno sentito essere legata al personaggio.













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FEDERICA BADELLA

Carta d’identità

Nome: Queen
Luogo di nascita: base segreta sotterranea russa
sesso: non binario
Colore degli occhi: oro
Altezza: 1,50

Il personaggio

Il personaggio di Queen è molto difficile da spiegare. Non vuole farsi delimitare dai pronomi. Può scegliere di essere una lei o un lui, a seconda di come si sente quel giorno. Può decidere di indossare un vestito da donna o un completo da uomo, magari accompagnato da un tacco 12 se si annoia troppo.

L’importante è essere sempre al centro dell’attenzione di tutti. In mezzo a qualsiasi folla, piccola o immensa, farà sempre girare la testa a qualcuno.
Il suo modo di vestire esuberante e il comportamento vanitoso catturano tutti quegli occhi che per caso si posano sulla sua persona, che siano di giovani o di vecchi.
Queen può essere tutto quello che si desideri che lei sia, grazie al suo essere malleabile. Ormai tutti lo/la amano.
Ma non gli/le basta. Vuole attenzioni! Essere amati è tutto per Queen, dopotutto ne ha di tempo da sprecare… finché tutti crederanno che sia un semplice “uomo”.

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ELENA BAZZANINI
Carta d’identità
Cognome: Diciannove
Nome: Alter-ego
Luogo di nascita: Whuan
professione: hacker
Colore degli occhi: grigi
Altezza: 1,40
Il personaggio
Alter-ego Diciannove, è un personaggio tormentato. Lui vive in un mondo confuso tanto quanto lui.

Si aggira di nascosto. Si mimetizza nella folla, porta sempre una felpa scura con cappuccio sulla testa.

Girano molte voci su di lui. 

Inizialmente non rivolgeva la parola a nessuno. Quando decise di presentarsi a qualcuno, poi, questo si sentì obbligato a parlare di lui a tutti. Aveva un effetto positivo sulle persone. Tutti dopo una conversazione con lui volevano uscire, incontrare gente, fare serate.

Forse ho capito perché queste persone poi non se la passavano bene. Alter-ego non veniva mai invitato a questi incontri, diventava triste quando vedeva tutti divertirsi mentre lui no e lui è un tipo po’ vendicativo. Sapeva però anche essere molto paziente. Penso ci tenesse molto a voler entrare nelle nostre vite. È rimasto chiuso nella sua cameretta per anni a riflettere su come farsi conoscere, e nessun umano lo aveva mai notato prima di qualche mese fa. Ora, in poco tempo, ha sconvolto le nostre vite. Abbiamo scambiato l’acqua benedetta con l’amuchina, e messo la mascherina invece che il velo.

Non so quando ci lascerà.

Siamo convinti che per lui non ci deve essere spazio nelle nostre vite, ma in fondo è piccolo, è solo un bambino. Corre, gioca e saltella da uno stato all’altro…e pensare che il suo primo passo lo aveva fatto nella lontana Cina.

I virologi lo descrivono come un tipo iperattivo e vogliono curarlo in modo che la smetta di scatenarsi ovunque. Ma come si può fermare uno così testardo? 

Beh, tutti prima o poi cresciamo, no? Maturiamo, e da adulti grandi e vaccinati, decidiamo ad un certo punto di affrontare la vita, e finalmente sloggiamo di casa…tutto a suo tempo.
Alter-Ego  è ferratissimo con la tecnologia, ma ama ancora ascoltare la musica alla vecchia maniera. Non avete idea di come si diverta quando guarda al computer tutti quei video di musica suonata e cantata dai balconi. Li guarda e li riguarda. Forse anche questo gli ha causato problemi alla vista. Per troppo tempo è rimasto chiuso nella sua cameretta e mai si è scollato dallo schermo del suo computer. Era l’unica fonte di luce, e lui ci stava appiccicato come quegli insetti attratti dalla luce delle lampadine. A volte ora esce, ma ormai non ci sono più persone fuori e il sole gli dà fastidio. Tutte quelle ore al computer gli hanno rovinato la vista, e i suoi occhi sono diventati di colore grigio. Vede tutto un po’ offuscato e si vergogna di mostrarsi in giro così.
Canzone
Unravel, la sigla iniziale dell’anime giapponese “Tokyo Ghoul”.
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ALICE CORBANI
Carta d’identità
cognome: Virus 
nome: Corona 
nato il 01/12/2019 
a Wuhan 
Sesso: Altro 
Cittadinanza: Mondo 
Residenza: Mucose (anche la tua, attento) 
Via: Respiratoria n.19 
Professione: Infettologo professionista 
CONNOTATI E CONTRASSEGNI SALIENTI 
Capelli: Verdi 
Occhi: Neri 
Segni Particolari: “braccine” sulla testa 
Il personaggio
Virus è un tipetto molto giovane, un po’ basso e magrolino, ma con il viso tondo, le guance morbide e tante braccine sulla testa che fanno da corona. Essendo basso e magro riesce a infilarsi ovunque: nelle scatole, nei cassetti, ma soprattutto si diverte a infilarsi nel naso della gente, lo considera uno sport. Virus è molto estroverso, gli piace stare con le persone, parlare e abbracciare chiunque abbia intorno, ed essendo molto grazioso questo gli risulta facile. Tiene molto all’ordine e ci mette poco a farlo,  grazie alle tante braccia che gli permettono di fare più cose contemporaneamente. Il problema è che toccando dappertutto, infetta, senza saperlo, molte persone. 
Quando nacque, Virus era completamente solo e così un bel giorno, stufo di sentirsi così, decise di fare amicizia con una persona che si trovava nelle sue vicinanze. Insieme passarono una bella giornata: andarono in giro, pranzarono al ristorante, conobbero altra gente e finalmente non si sentì più solo. 
Purtroppo Virus non sapeva di essere pericoloso e così quando scoprì cosa era successo al suo amico si spaventò moltissimo e scappò via, ma, così facendo, infettò altre persone. Dopo che la Cina venne messa in quarantena e non trovando più nessuno per strada, Corona si sentì nuovamente solo, così decise di farsi un viaggio in Italia. Tutti gliene avevano parlato bene e lui era molto curioso di vederla. Purtroppo anche in Italia infettò tanta gente. 
Allora prese una decisione. Per poter realizzare pienamente le sue capacità, Virus decise di diventare infettologo professionista.  Così ora si diverte a girare il mondo infettando qua e là chi incontra sulla sua strada.
Canzone
Gorillaz – Clint Eastwood
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Enrico Nicolò

Carta d’identità e personaggio

Nome: Corona
Cognome : Virus
Il personaggio
E’ nato il 15 febbraio del 85 in un paesino chiamato Wuhan in Cina. Lui è un uomo imponente, alto 2,10 metri, con degli occhi di un blu notte e capelli neri.
Molte volte incute timore al primo sguardo, visto che oltre alla sua immensa statura è anche un po’ in sovrappeso, con i capelli neri che gli arrivano fino alle spalle e gli occhi verdi che sembrano essere quelli di un serpente. Indossa solitamente dei vestiti scuri, molto più grandi lui, e che lo fanno sembrar ancora più enorme. Non è molto veloce e non ha una buona agilità , per questo molte volte ci impiega molto tempo a compiere un’ azione.
Sembra sempre arrabbiato per via della sua faccia seria, però in realtà è una persona gentile, che aiuta gli altri. E’ molto severo perché vuole sempre il meglio dalle altre persone. Se lo si conosce meglio non fa tanta paura come si pensa. E’una persona gentile, che cerca, a modo suo, di far rispettare delle regole. Solo che quando vede che la gente non le rispetta tende a diventare severo e a volte furioso. E’ una persona pacifica, molto quieta, non fa discriminazioni in base a religione, etnia o credenze. 
Gli piace mangiare, è un golosone; infatti sta viaggiando per il mondo per assaggiare cibi diversi. E’ un amante della musica, che ascolta con delle grandi cuffie blu, che arrivano giusto giusto a coprirgli le grandi orecchie dove, da entrambe le parti, ci sono due orecchini, uno nero e uno bianco a forma di cerchio. 
La sua canzone preferita è “The nights” del dj Avicii, che ascolta durante i suoi viaggi.
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Gaiotto Giulia

Il personaggio

Cherry  - sorprendentemente il virus è femmina -  è nata il 28 ottobre del 1950  in un laboratorio americano segreto, situato nello stato del Nebraska. Teoricamente non ha una vera e propria forma, in quanto può mutarla, ma adora assumere le sembianze di una ragazza dagli occhi marroni ed i capelli neri, col naso all’insù e un grande sorriso smagliante; è alta all’incirca 1,55m.   Nella foto della sua carta d’identità porta un cappellino tutto nero e gli occhiali da sole, nonostante non si potrebbe. A lei non piace seguire le regole, si sente molto forte e crede che nessuno possa fermarla. E’ un peperino: le piace fare di testa sua, non vuole sentire contraddizioni e si comporta in modo imprevedibile con le persone. Non le piace leggere, per niente, ma preferisce ascoltare musica pop ed eventualmente suonare la sua pianola. Come hobby ha lo sci in inverno, e le arrampicate d’estate.

Il suo motto preferito è: “Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi”

La sua canzone preferita è “La Vie En Rose”, non importa chi la canti, ed in quale lingua. Ogni volta che la sente si mette a piangere.

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Matteo Loverre

Carta d’identità

Nome: COVID-19 
Data di nascita: 18 ottobre 2019 
Luogo di nascita: Brasile (“mamma” Fondazione Bill e Melinda Gates e “papà” World Economic Forum)
Sesso: asessuato
Occhi: rossi
Altezza: 23 chilobasi

Il personaggio

È molto giovane, ha solo un anno di vita; è piccolo, talmente piccolo da non poter essere visto ad occhio nudo. È irascibile e curioso, gli piace stare a contatto con le persone, tant’è che spesso ci litiga per via del suo carattere aggressivo e dispettoso. Può essere molto veloce, soprattutto quando utilizza, come mezzo pubblico per gli spostamenti, gli starnuti e i colpi di tosse. 
Canzone:  “Il volo del calabrone” di Rimskij Korsakov
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Gabriele Massarone

Carta d’identità

·      Come si chiama? Luke
·      Quando è nato? nel 1989
·      Dove è nato? in Texas
·      Qual è il suo sesso? uomo
·      Di che colore ha gli occhi? azzurri
·      Quanto è alto? 1m e 80cm

Il personaggio

Luke ha due occhi piccoli, azzurri e serissimi, i capelli marroni tagliati a spazzola, quasi come se fosse stato nell’esercito, anche se così non è.  A vent’anni si è trasferito a Los Angeles, in California, sperando di poter diventare qualcuno di importante, ma è finito a lavorare in un bar di fronte alla Walk of Fame, e questo gli fa rabbia, perché sa che non ci sarà mai il suo nome lì sopra.

Sfoga la rabbia repressa andando in palestra e correndo un sacco: è un fanatico di sport. 

Non è molto bravo nelle relazioni, ha pochissimi amici a cui vuole molto bene.

Ha un cane, si chiama Spix, un Golden Retriever.

Anche se si presenta come un ragazzo dall’aspetto duro, è in verità semplicemente molto timido e riservato. Nel tempo libero gli piace leggere libri di tutti i tipi, guardare film indipendenti e di gangster. I suoi generi musicali preferiti sono il Rap e l’ R&B.

La sua frase preferita è “Say hello to mylittle friend”, dal film Scarface.

La sua canzone è “TheseWalls” di Kendrick Lamar.
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SerseTesta

Carta d’identità e personaggio

Il personaggio si chiama FenrirDahl, è di origini norvegesi, è nato il 22 settembre del 1998. 
Nato ad Oslo, unico maschio con cinque sorelle, è il fratello maggiore, ed è stato sempre d’aiuto per badare alle piccole di casa. Il suo carattere venne segnato profondamente dalla scomparsa prematura della madre, avvenuta la notte del 10 agosto del 2013. Tutti lo ricordavano come un ragazzino simpatico e premuroso, ma ora appare come un’entità subdola, a tratti famelica, che semina zizzania tra le persone per puro divertimento. Grazie alla sua corporatura esile e all’altezza non esagerata, si confonde bene tra le persone, aiutato dalla sua tendenza nel vestirsi sempre di nero. La carnagione lattea si abbina perfettamente ai bianchi capelli medio-lunghi, con rasature a pelle su entrambi i lati e occhi di un azzurro ghiaccio, che sono l’unico tratto su cui l’occhio si ferma. Nella sua carta di identità vi è ancora una foto del ragazzino coi capelli corti, con un’espressione già fredda e distaccata, che non fa trasparire nessun tipo di sentimento.
Cerca sempre di passare il più inosservato possibile, poi sceglie la sua preda per dare il viaalle voci e seminare le malelingue. E’abbastanza agile, ma per nulla resistente o tonico. L’unica attività che svolge con impegno è  suonare la chitarra. Compone nuove melodie e testi. Questa passione è così incisiva nella sua persona che lo ha spinto a costruirsi una sorta di sala d’incisione, che condivide unicamente col suo gatto di nome Euronymous.
Lacanzone che lo ha accompagnato per buona parte della sua vita è “SIC” degli Slipknot, per via della melodia pesante, del cantato rozzo e del testo in cui si è sempre rispecchiato. La frase “You can’t kill me, ‘cause i’mal ready inside you” lo rappresenta perché lui si vede come una sorta di parassita che infetta e che quando lo scopri, è già troppo tardi.
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