martedì 30 novembre 2021

Un Festival lieve e ricco di contenuti

Guido Tiberga all'IIS "V. Alfieri"
Durante il mese di novembre, gli studenti del Liceo artistico "Benedetto Alfieri" hanno partecipato ad un corso di formazione - valevole anche ai fini della maturazione delle ore dei PCTO - sul giornalismo, l’editoria e sul mondo dei social. I ragazzi hanno potuto apprendere come porre domande agli intervistati, la funzionalità degli uffici stampa e come esporsi sui social in piena sicurezza. Gli interessanti incontri di formazione sono stati tenuti dal caporedattore responsabile delle edizioni locali de "La Stampa" per il Piemonte, la Valle D'Aosta e la Liguria, Guido Tiberga e da Emilio Bonura, social media manager per importanti realtà del territorio e nazionali.

Nelle giornate del 25, 26, 27 e 28 novembre poi, gli studenti hanno partecipato a Festivalieve, un festival creato con l’intento di promuovere il mondo dello spettacolo nell’astigiano. Tra gli ospiti ricordiamo Simona Ventura, conduttrice televisiva, Armando Milani, designer di fama internazionale, che durante la sua conferenza, tenuta al Polo Universitario Uni-Astiss il 26 novembre, è stato in grado di esporre con efficacia il mondo della grafica e del design. E, infine, Vittorio Sgarbi, rinomato critico d’arte che sabato 27 è stato ospite del Palco 19, ex cinema teatro Politeama. Il critico d’arte, politico, saggista e opinionista ha tenuto una lezione su Caravaggio.

Emilio Bonura all'IIS "V. Alfieri"
In occasione della scoperta di un’opera attribuita, dopo non poche ricerche, a Caravaggio, Sgarbi ha esposto il suo ultimo libro Ecce Caravaggio: da Roberto Longhi ad oggi.  I ragazzi hanno potuto vedere sotto una luce completamente diversa l’artista, apprendendo informazioni uniche. Arianna, della classe 4F, descrive così il linguaggio di Sgarbi: "un linguaggio molto diretto, a tratti volgare e inusuale in un contesto così formale, ma che è in grado di mantenere l’attenzione del pubblico". Marta ha invece trovato "molto interessanti i continui confronti con lo scrittore, poeta e pensatore Pier Paolo Pasolini che sono stati presentati durante la conferenza".

Le studentesse e gli studenti, come Margherita, che ha "accolto a braccia aperte e con entusiasmo" la partecipazione al Festival, hanno ricevuto "ben più di semplici informazioni" dagli incontri proposti. In conclusione, Festivalieve è stato apprezzato pienamente e con grande entusiasmo da tutti i ragazzi che ringraziano caldamente i docenti, i tutor e tutti gli organizzatori del festival per aver permesso loro di potersi trovare a stretto contatto con il mondo dell’arte, dell'editoria e dello spettacolo.

A cura di Laura Spanò, classe 4F
Fotografie di Matteo Ottone, classe 4M
Un ringraziamento alle prof.sse Silvia Caronna e Angela Caputo che hanno coordinato gli eventi in Aula Magna 

domenica 14 novembre 2021

Gabriele Sanzo, la profondità dell'arte


Si è conclusa oggi, domenica 14 novembre 2021, la mostra personale e itinerante "Agenzia di viaggi immaginari" di Gabriele Sanzo, giovane docente di Discipline pittoriche del Liceo artistico "Benedetto Alfieri", che ha esposto le sue opere a Canelli, presso la Galleria Fuoco e Colore

La pittura, le linee, le parole che Gabriele esprime vanno al di là del quotidiano, sprofondando in messaggi simbolici e fortemente ironici, riproducendo quella che per lui è l’esistenza stessa: il disegno. La sua mano non riesce a trattenere il segno grafico, che irrompe con energia pura sulla tela, sul foglio, sul legno. 

Uomini piuttosto alti e barbuti, circhi di funamboli, panni stesi, fiori che spuntano da cappelli fuoriescono dalla pagina bianca, magicamente, come fossero sempre stati lì, pronti ad affiorare in superficie, figli di un pathos artistico che non si può né si deve comprendere appieno. 

Lo spettatore, dunque, si ritrova immerso nelle sue opere, cercando anche di raccapezzarsi, alla ricerca di un po’ di se stesso, magari in un piccolo particolare, in una sfumatura di colore, in un oggetto solo apparentemente conosciuto. 

Gabriele ha il cosiddetto wit, ovvero quell’ingegno proprio di chi sente che l’arte è esigenza di espressione di sé e si catapulta in chi la osserva, anche perplesso, scorgendo, in qualche angolo nascosto di tele, fogli e legnetti, un non so che di familiare sì, ma anche di magico. 

A cura della prof.ssa Elisabetta De Leonardis