sabato 19 marzo 2022

All'Artistico non si molla mai - Quando una riflessione su una molla diventa arte

Una giornata dedicata all’arte, questa mattina, venerdì 18 marzo 2022, nell’aula magna dell’IIS "V. Alfieri" di Asti. Le classi III e V Arti Figurative del Liceo artistico "B. Alfieri" hanno incontrato i signori Maria Pia Giovine e Marco Prainito , titolari della ditta Nuovo Mollificio Astigiano di Belveglio, che hanno proposto alla nostra scuola la realizzazione di opere pittoriche che conciliassero il tema delle molle a quello degli elementi naturali, ovvero l’acqua, l’aria, la terra, il fuoco e l’etere. Il progetto rientra nell’idea di riqualifica estetica di una parete interna della sede originaria del Mollificio.

L’idea è partita mesi fa, impegnando gli alunni del Figurativo e la docente di Discipline Pittoriche, prof.ssa Silvia Caronna; insieme hanno fatto una ponderata riflessione sulla molla, in quanto questa, la molla, appunto, sarebbe dovuta diventare una rappresentazione artistica. Una molla? Sì. 

Pensiamo, allora, a quante realtà naturali e artificiali esistono e sono riconducibili alla forma di una molla: un mulinello d’acqua, il guscio di una lumaca, un filo elettrico, un lombrico, e ancora le piccole molle presenti nelle pinze per il bucato e in quelle per capelli, nei materassi, nella biro. Insomma, la molla non è un oggetto insignificante e banale, ma diventa, agli occhi di chi bene riflette ed è pronto a trasformare oggetti e concetti, una buona scusa per fare arte. 

Su pannelli di legno dipinti di nero gli alunni del Figurativo hanno dato sfogo alle loro idee e alla loro creatività, rappresentando animali, fenomeni atmosferici, peccati capitali danteschi, donne, creature fantastiche, emozioni, il tutto dipinto senza mai perdere di vista il filo conduttore: la molla. 

La molla riappare così trasformata, una metafora di sinuosità se la intravedi metamorfizzata nei rami di alberi che si intrecciano, metafora di leggerezza se compare sotto forma di azzurre onde marine o di brezza portata da venti primaverili, metafora di steli di fiori che spuntano dalla nuda terra o di lingue di fuoco che fuoriescono da un razzo in corsa nello spazio; ogni elemento naturale si è plasmato e ha assunto la forma di molla e ogni molla si è fatta plasmare dalle mani dei pittori, che hanno ideato, dato forma e colorato immagini spettacolari. 

La premiazione delle cinque opere che saranno giudicate le migliori è prevista per il 28 maggio, ma al di là di quelle che vinceranno è necessario sottolineare come ogni pannello sia un unicum di genialità creativa e di riflessione matura, in questo caso proprio su un oggetto solo apparentemente freddo e insignificante, ma che ha trovato una sua dignità diventando un soggetto degno di ammirazione. 

Un grazie a tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione di queste belle opere, alla Dirigente Maria Stella Perrone, sempre attenta a far sì che i ragazzi si possano esprimere liberamente e creativamente; un grazie alla prof.ssa Silvia Caronna, che mette la sua anima al servizio degli studenti; un grazie ai docenti Andrea Marello e Gabriele Sanzo, che rappresentano quell’aiuto di cui sempre si ha bisogno quando concepisci la scuola come collaborazione; un grazie alla prof.ssa Elisabetta De Leonardis, che ha curato la parte delle relazioni scritte; un grazie speciale agli allievi della 5D, al prof. Pasquale Riso che hanno curato l'allestimento della mostra; un grazie agli allievi della 4M, coordinati prof.ssa Angela Caputo, che hanno realizzato le riprese e le fotografie dell'evento; grazie a Gaia Gentile della classe 5G che ha collaborato attivamente e "fatto un sacco di cose" per rendere possibile l'allestimento della mostra dei lavori in concorso; e, infine, un grazie a quelle persone speciali che sono i titolari del Mollificio Astigiano, Pia e Marco, che stanno davvero promuovendo la cultura del territorio, che credono nella potenzialità dei giovani, cooperando alla crescita della nostra scuola, una scuola in cui NON SI MOLLA MAI. 

A cura della prof.ssa Elisabetta De Leonardis

lunedì 14 marzo 2022

All'IIS "V. Alfieri" un tam tam di solidarietà per l'Ucraina

Locandina dell'IIS "V. Alfieri"

All’IIS "V. Alfieri" di Asti è partita in questi giorni e si è conclusa – almeno in questa prima fase – la raccolta di beni di prima necessità a favore dei profughi dell’Ucraina. La Dirigente Maria Stella Perrone, tutti i docenti, il personale ATA, il personale delle segreterie e tante famiglie di allievi hanno raccolto cibo, pannolini per bambini, crocchette per cani e gatti, vestiti, coperte, ovvero tutti quei generi di beni che sono indispensabili a chi sta subendo bombardamenti e distruzioni delle proprie case, delle scuole, degli ospedali e del proprio Paese perché la guerra, ancora una volta, la sta facendo da padrona.

E gli allievi della scuola, basiti di fronte a notizie e immagini di un conflitto anche social, basiti di fronte a dichiarazioni da parte di chi è al vertice del potere hanno chiesto: ma la pandemia non ci ha insegnato nulla? perché l’uomo si ostina a credersi invincibile e pone se stesso al centro del mondo?

La raccolta all'Istituto Sella
E così, tra tante domande che non sempre trovano risposte rassicuranti, quei volti ancora nascosti dietro alle mascherine che tolgono il respiro, si sono tirati su le maniche, hanno raccolto, selezionato, diviso per generi e riempito scatoloni, scocciato ed etichettato, a dire: noi ci siamo, vi pensiamo, anche se siete lontani, vi vediamo sui social e in TV, soffriamo con voi e per voi, e vi doniamo.

Il dono diventa virale e così la scuola, luogo di educazione alla cittadinanza, luogo di condivisione e di dialogo, dona, nella speranza di alleviare dolori e nella certezza che quel cibo e quelle calde coperte caricate su camion pronti a varcare confini e attraversare Nazioni, porti conforto, non solo fisico, ma anche nel cuore di chi soffre, mentre il nostro, di cuore, batte anche per loro. Il dolore della guerra supera qualsiasi disciplina scolastica e unisce allievi e docenti in una riflessione profonda che ha come obiettivo la solidarietà verso chi ha perso tutto, ma non il nostro piccolo aiuto.


a cura dei proff. Baglivo, Caronna, De Leonardis, Galanzino

venerdì 11 marzo 2022

Le parole e la guerra

Fu così che le parole diventarono realtà. Non sono più macchie nere su un foglio bianco, né il racconto di una favola che accompagna i bambini all’autobus dei sogni. Furono strappate dalla neve candida e tagliente per essere tatuate nell’alba, nella quotidianità e nella speranza di tutte le anime. Quello che si credeva lontano, ora cammina al nostro fianco; con noi. Le tragedie storiche hanno preso possesso della realtà contemporanea al nostro respiro. Silenziosamente rimbombano i corpi caduti a terra; chiudi le orecchie per non sentire dilettandoti nell’ammontare le bellezze della natura; la diversità di colori che coesistono pacificamente tra il verde madre. In piena luce notturna, tutto si ferma; pace? Quella luce così abbagliante non è la vita di una stella, ma un giocattolo umano.

Il giovine, disteso all’ombra o addossato a un tronco, capì che l’ossigeno era ormai formato dalle lacrime di Kiev, danneggiando i suoi polmoni per sempre. Credeva sentir vivere nel suo petto l’intero mondo; un altro principio di vita entrava in lui. Ormai non è più storia, mai lo sarà. Era dentro di lui, come un cupo naufragio nell’ombra, tante voci chiamavano al soccorso, imploravano aiuto; voci note, voci che egli aveva un tempo ascoltato… tra cui la sua. Non posso proseguire così. L’arcangelo di Pescara, come una colonna sonora, mi ricorda la penna. Un giorno, nell’ora meridiana, mi costrinse a guardare, d’improvviso, abissi vertiginosi, indistruttibili ricordi, cumuli di sofferenza e rimpianto, tutta la miseria d’un tempo; d’una natura ch’era concezion dell’intelletto. Il peso dell’inchiostro non deve essere nascosto in tempo di Guerra. L’incarico di dover continuare ciò che i miei antenati hanno versato con il loro rosso di passione.

Le parole sono diventate cruda realtà.


Sara Massa

giovedì 10 marzo 2022

Una targa per Francesca Baggio, una donna bella e speciale

Al Liceo Artistico "B. Alfieri" la giornata dell’8 marzo si è celebrata ricordando Francesca Baggio, conosciuta da tutti come tota Baggio, ovvero signora Baggio, una donna di grande valore, di solidi principi morali e, soprattutto, una donna che si è sempre prodigata ad aiutare gli altri, i bisognosi, quelli che durante la Seconda guerra mondiale avevano bisogno di assistenza, quelli che nel dopoguerra necessitavano di aiuti concreti. 

Alle 11:30 l’Inner Wheel ha inaugurato la targa affissa all’entrata dell’edificio e dedicata a Francesca Baggio: tante le donne che hanno presenziato e l’hanno ricordata attraverso parole e battimani. Una donna geniale, Francesca Baggio, che si inventa giocattoli, che si occupa di alunni, di carcerati e di prostitute. Diventa così Presidente del Centro Italiano Femminile, fondatrice del Consultorio familiare ancora oggi a lei intitolato e, ancora, fondatrice della Scuola Comunale Femminile di Arte e Mestieri. 

La Scuola di Arte e Mestieri, che ha rappresentato una grande opportunità per le donne astigiane, è stata la scuola che oggi è il nostro Liceo Artistico. Siamo pertanto orgogliosi di conoscere un passato non così lontano del nostro Istituto, di spazi che hanno accolto tante ragazze desiderose di imparare un mestiere, un passato di chi, già allora, concepiva l’arte come un locus amoenus in cui trovare obiettivi e realizzarli.

La targa dedicata a Francesca Baggio, fondatrice della scuola, è stata affissa all’entrata del liceo artistico, tutta incorniciata di rosa - simbolo della femminilità - pronta ad essere ammirata da chi entra nella nostra scuola, in ricordo di una donna che si è prodigata per altre donne, in nome della solidarietà. 

Un grazie speciale alla Dirigente Maria Stella Perrone, alla prof.ssa Gianna Gandini e agli allievi Eva Pastore ed Edoardo Rota, artefici del progetto. 

a cura della prof.ssa Elisabetta De Leonardis