sabato 20 marzo 2021

L'arte permea i nostri spazi e i nostri tempi: orientamento delle classi seconde

Architettura
Si è svolto ieri pomeriggio, giovedì 18 marzo 2021, un incontro meet degli allievi delle classi seconde del Liceo Artistico e dei docenti di laboratorio, che, insieme ad un gruppo di alunni delle classi quinte e di ex studenti della nostra scuola ha approfondito quelle che sono le peculiarità dei cinque indirizzi che l’Artistico propone, ormai da anni, a partire dalla classe terza


Gli indirizzi sono sì diversificati, ma hanno in comune l’espressione artistica, intesa come forma di comunicazione verbale e non, come frutto di conoscenza di tecniche, di software, di elementi strutturali, di funzionalità e, soprattutto, di creatività ispirata, che sempre accompagna gli allievi del liceo artistico, che cercano e trovano, nella loro interiorità, quel quid che li rende speciali.

Figurativo
Più di cento allievi e genitori di allievi delle classi seconde hanno così potuto interagire con i docenti di indirizzo, docenti che insegnano e comunicano sia la disciplina sotto forma teorica che pratica, che prende vita, quest’ultima, nei laboratori della nostra scuola; dopo una presentazione dell’organizzazione dei diversi indirizzi, gli stessi sono stati illustrati nel loro essere: Architettura e Ambiente, Design, Grafica, Audiovisivo e Multimediale, Arti Figurative.


Design

Gli allievi delle classi quinte, quelli che fra pochi mesi affronteranno l’Esame di Stato, hanno presentato ai loro compagni di seconda i loro lavori: progettazioni, manifesti, video, oggetti di design, ed erano tutti orgogliosi ed emozionati di essere lì, anche se davanti ad un desk, a dialogare con chi, tra poco, comincerà una nuova avventura scolastica.

L’indirizzo di Architettura a Ambiente è stato presentato dal prof. Marco Vergano e dalle allieve della classe VA, Rebecca Gallo e Giulia Meistro, nonché da una ex allieva, Sara Palmeri, che attualmente frequenta la Facoltà di Architettura al Politecnico di Torino.

L’indirizzo di Design è stato illustrato sempre dal prof. Marco Vergano, con il contributo degli allievi della VD Beatrice Rissone e Fabio Mazzotta; Camilla Beltracchini, che attualmente frequenta l’Accademia di musica a Londra, è intervenuta come ex allieva del corso Design.

Grafica
Per l’indirizzo di Arti figurative i docenti Erika Bocchino e Gabriele Sanzo, preziosa new entry della nostra scuola, si sono espressi insieme alle ex allieve Matilde Baldin, che attualmente ha avviato un’attività come tatuatrice, e Martina Palma Marin, che ha aperto un'attività come creatrice di gioielli.

La Grafica è stata presentata dal docente Massimiliano Marzo insieme ad alcune allieve della classe VG, ovvero Sofia Billò, Giulia Vessoso e Michela Ferraro.

Infine, l’indirizzo Audiovisivo e Multimediale, il cui contributo è stato dato dal prof. Daniele Talenti e dagli allievi della VM Matteo Muscas e Simona Mancuso.


Multimediale

Tutti gli allievi ed ex allievi intervenuti al meet hanno dimostrato solide competenze, ma soprattutto uno sfrenato amore per la dimensione artistica e hanno fornito ai partecipanti i loro contatti Instagram  e le loro mail, ovvero la loro disponibilità massima per gli allievi delle seconde che, in caso di dubbi, possono contattarli.

Un grazie a tutti, quindi, per la collaborazione e la condivisione di idee e valori che, all’Artistico, viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle, perché davvero nelle aule, nei corridoi, nei laboratori, nei cortili, si respira un’aria leggera, perché l’arte permea i nostri spazi ed i nostri tempi. 


A cura dei proff. Marco Vergano ed Elisabetta De Leonardis

venerdì 12 marzo 2021

Perché – domandò il panellaro, meravigliato e curioso – hanno sparato?

Parole pietre quelle a cui il Generale di Brigata della Guardia di Finanza Antonio Borgia ha fatto ricorso per parlare, con vera conoscenza, quella che va al di là di libri e notizie mediatiche, di mafia. E noi abbiamo ascoltato, in silenzio, lezioni sulla mafia. 

Gen. Antonio Borgia
Il generale - relatore di ben quattro incontri meet organizzati per le classi quinte dell’IIS "V. Alfieri" - ha trasmesso a tanti allievi e docenti un profondo sapere del fenomeno mafia, analizzando le sue radici storico-sociali, il fenomeno dell’omertà, gli attentati a giudici e giornalisti, le leggi antimafia, i riti di affiliazione, i processi nelle aule bunker, la trattativa Stato-mafia, le donne dei mafiosi e i figli dei mafiosi, i pentiti e collaboratori di giustizia. 



La sua conoscenza del che cos’è la mafia, ovvero dell’essenza del fenomeno mafioso, è sicuramente conoscenza profonda e critica, lontana dalle frasi fatte o dal sentito dire, ed è conoscenza che è nata e si è costruita sul campo, quando, per ben 17 anni, il generale Borgia è stato di servizio alla Guardia di Finanza a Palermo, città che gli è rimasta anche nel cuore sì, ma che negli anni Ottanta e Novanta è stata teatro di stragi, di bombe in autostrada, di esplosivi piazzati nei citofoni, di cadaveri freddati nelle strade e, quindi, di indagini e blitz da parte di chi indossa una divisa per difendere i cittadini e compiere il proprio dovere. 

L’obiettivo di queste lezioni di storia, di educazione civica e di vita vera è quello di informare i giovani che, proprio perché giovani, devono scolpire nei loro cuori e nelle loro menti che cos’è la mafia, e comprendere che la lotta alla mafia è anche la lotta di chi rifiuta l’omertà, lo sfruttamento, le azioni criminali, ovvero, in un solo concetto, una mentalità mafiosa. 

I nostri studenti, durante gli incontri meet, hanno dimostrato vero interesse e curiosità nello scoprire quanto il fenomeno mafia sia non solamente storia passata, ma anche un atteggiamento, che spesso si nasconde, subdolo, in chi non denuncia e crede che solo facendosi i fatti propri possa essere libero e lontano da certi atteggiamenti delatori. I nostri studenti, grazie al generale e alle sue parole pietre, potranno, insieme a noi docenti, riflettere, nella loro vita, su fatti accaduti e che accadono ancora e, sicuramente, potranno sorridere quando leggeranno di quel panellaro di Sciascia che, per non essere compromesso nell’indagine, si nasconde dietro alla domanda: "perché, […] hanno sparato?". 


A cura delle prof.sse Elisabetta De Leonardis e Silvia Caronna

mercoledì 10 marzo 2021

Filosofare prendendo un caffè


Anche quest'anno il Liceo Artistico “Benedetto Alfieri” ha partecipato, con le classi 3A e 3D, al caffè filosofico del progetto Diderot, un evento reso possibile dalla collaborazione tra Fondazione CRT e Università di Torino.


Che cos'è un caffè filosofico? È un luogo d'incontro (quest'anno virtuale) in cui gli studenti possono assaporare la dimensione esistenziale e concreta della filosofia, un luogo in cui le domande che si pone un ragazzo adolescente possono condurre ai grandi temi della filosofia. A coordinare e a guidare i ragazzi nel loro percorso c'era il filosofo Guido Brivio, sempre pronto a trasformare in tema di discussione l'esperienza quotidiana dei ragazzi.

Socrate [fonte Wikimedia Commons]
Il 19 febbraio la 3A ha affrontato il tema del rapporto tra eros e philia e i ragazzi hanno discusso alcuni dei grandi temi legati al mondo dell'affettività: amore, amicizia, rapporto uomo/donna, sessualità, amicizia. Il 22 febbraio la 3D ha invece discusso del rapporto tra umanità e animalità. I ragazzi hanno iniziato il loro percorso parlando del loro rapporto con gli animali, per poi trattare questioni più complesse come il confine, più o meno arbitrario, che separa noi esseri umani dagli altri animali, lo sfruttamento degli animali e la possibile scelta vegetariana. 

I ragazzi delle due classi si sono mostrati molto interessati e partecipi ai due incontri, proprio perché il professor Brivio ha saputo mostrarci la grande vocazione della filosofia al confronto e al dialogo: filosofare vuol dire continuare insieme, in classe o a casa, quel dialogo che Socrate ha iniziato duemila e quattrocento anni fa, un dialogo che muove dalle piccole cose di tutti i giorni e che può cambiare, in meglio, la nostra vita.



A cura del prof. Ermanno Morando

sabato 6 marzo 2021

All'Artistico "Una donna, mille volti" conquista il podio


Opera di Giorgia Bramato 5G
Attraverso manifesti di alta qualità grafica ed elaborate opere pittoriche gli allievi del Liceo Artistico delle classi 3 Arti Figurative e 5 Grafica sono saliti sul podio. Il neo concorso "Una donna, mille volti" – concorso di idee sulla figura femminile nella società, promosso dall’
Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Asti – ha bussato alle porte dell’arte e l’arte ha risposto.

Così, nella mattinata di venerdì 5 marzo, presso la Sala Platone nel Palazzo Civico,  alla presenza del sindaco di Asti, Maurizio Rasero, si è svolta la premiazione si è svolta la premiazione degli allievi dell’Artistico; dalle opere realizzate sono emerse non solo profonde capacità tecniche, ma anche e soprattutto riflessioni sulla tematica della donna nella società e nella storia, forse perché la strada compiuta dal genere femminile è tanta, lastricata di ostacoli e pregiudizi, da soprusi e dolori.

Le opere vincitrici degli allievi dell’Artistico – a pari merito con la rappresentanza delle allieve/donne dell’Istituto Artom – sono quindi opere di altissimo livello e simboli di come la tecnica si elevi per poter esprimere idee pregnanti di vita e di sentimenti, e poi, le stesse idee si fondano con le tecniche.

A ritirare il premio una rappresentanza degli istituti che hanno vinto a pari merito: l’ITIS "Alessandro Artom" e l’IIS "Vittorio Alfieri" che ha partecipato con le classi 3F e 5G del Liceo Artistico. Quest’ultima ha elaborato manifesti di alta qualità grafica corredati da messaggi di forte impatto comunicativo; la 3F ha realizzato elaborati grafico-pittorici presentati con un testo allegato, a spiegare intenzioni e ragioni delle proprie scelte artistiche. Due studentesse, Iris Anita Brusaschetto e Matilde Gonella, entrambe iscritte alla 3F, indirizzo Arti Figurative, hanno inoltre ricevuto una menzione speciale per la qualità eccellente delle loro opere e per la profondità del messaggio che comunicano, ma un elogio va a tutti i partecipanti che, in questo particolare e anomalo momento della loro vita, non nascondono la loro sensibilità e si esprimono senza paure. Per gli studenti e le studentesse del Liceo artistico, soprattutto in questo particolare momento, è stato importantissimo potersi confrontare con un progetto concreto incentrato su un tema di alto significato e, inoltre, dai risvolti di grande visibilità.

Opera di Matilde Gonella 3F














Durante l’evento di premiazione, che ha visto la partecipazione di diverse classi dei due istituti vincitori attraverso un collegamento online, la responsabile dell’Assessorato, dott.ssa Claudia Binello, ha condiviso questo video che raccoglie tutte le opere vincitrici. L’assessore Pietragalla ha spiegato, da remoto, che il progetto è germogliato lo scorso 25 novembre - Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne - con l’intenzione di attirare l’attenzione di tutta la cittadinanza su un problema grave, quello dell’aumento di violenza domestica sulle donne, che purtroppo ha caratterizzato, e sta caratterizzando ancora, questo difficile periodo. Le parole e le immagini dei ragazzi confluiranno in una vera e propria campagna pubblicitaria che verrà realizzata nel mese di marzo. I manifesti tappezzeranno le vie di Asti e verranno condivisi anche attraverso la rete e i canali Social istituzionali. 

Opera di Iris Anita Brusaschetto 3F
I responsabili del Comune ci hanno tenuto a sottolineare che, dato il grande numero di lavori pervenuti, esprimere un giudizio unanime è stato difficile: “Ci sono arrivati moltissimi lavori provenienti da sei scuole astigiane, noi abbiamo premiato i lavori più originali e creativi tenendo conto del percorso della donna” ha commentato il dirigente del Comune per il Settore Politiche sociali, Istruzione e Servizi educativi, Roberto Giolito. Per il nostro Istituto erano presenti Iris Anita Brusaschetto e Silvia De Gobbi, rappresentante di classe della 3F. Alla premiazione sono intervenuti anche, con comprensibile orgoglio, i dirigenti dei due istituti vincitori: il dott. Franco Calcagno e la preside dell'IIS "Vittorio Alfieri" dott.ssa Maria Stella Perrone



A cura dei docenti prof. Federico Baglivo, prof.ssa Erika Bocchino, prof.ssa Silvia Caronna

Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso


Un passo del poeta John Donne risuona così: "nessun uomo è un’isola, completo in se stesso e noi", attraverso la metafora dell’isola, comprendiamo davvero come nessun uomo viva interamente per se stesso, ma sia parte del tutto. 

Quanto vale, dunque, per ognuno di noi la vita di un'altra persona? È la domanda provocatoria che Andrea, giovanissimo donatore dell'ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo – ha  rivolto agli studenti delle classi quinte dell'IIS "V. Alfieri" di Asti, riuniti on line nelle giornate di mercoledì 3 marzo e giovedì 4 marzo 2021 per ascoltare vere storie di vita e non solo informazioni scientifiche attendibili sul trapianto di midollo osseo, pratica medica fondamentale e spesso insostituibile nella cura delle patologie tumorali del sangue.

Con gli allievi, anche se a distanza, c’è la sig.ra Maria Luisa Longo, storica portavoce della sezione astigiana dell'ADMO, che, con la sua solita serenità e chiarezza, illustra in cosa consista dal punto di vista medico trapiantare le cellule staminali di un soggetto donatore in un ricevente, e spiega anche che grazie a quelle potenti e capaci di trasformarsi il malato potrà contare finalmente su cellule sane che, poco alla volta, sostituiranno quelle malate.

Ma ci sono soprattutto loro, i protagonisti, che per età si confondono con gli studenti stessi, che, davanti a monitor ascoltano con attenzione e condividono parole di vita vissuta.
E così Laura, ex studentessa liceale, racconta con lucidità e consapevolezza una storia di ragazza che ha vissuto il cambiamento: da una vita assolutamente normale, si trova, un giorno, catapultata in un mondo di corridoi d'ospedale, di prelievi di sangue e di visite specialistiche che daranno un verdetto tremendo, forse troppo crudele e non accettabile per una ragazza di 14 anni. Ma questo fino al giorno in cui le dicono di un donatore compatibile, un ragazzo tedesco che Laura non conoscerà mai, perché il donatore ha sia il diritto che il dovere di mantenere l’anonimato. Dal racconto di Laura emerge con forza l'angoscia della malattia in progressione, e anche l'imbarazzo di sentirsi, in quel momento, diversa dai suoi coetanei, ma soprattutto emerge la paura di un possibile ripensamento del donatore.

Quanto la coerenza e la forza del donatore siano fondamentali lo hanno ben testimoniato Francesca e Andrea, due giovani astigiani che hanno raccontato di come si siano avvicinati all'ADMO, e di come forte sia stata l'emozione di essere individuati come donatori, di come la paura, certo, sia presente in quei momenti così delicati, ma di come la consapevolezza di diventare colui che può fare la differenza tra la vita e la morte certa di chi non ha alternative abbia il sopravvento sui timori e le preoccupazioni: e così, Francesca e Andrea non si sentono più isole. Agli allievi, dunque, arriva potente un messaggio: la donazione è ormai nella maggior parte dei casi un semplice prelievo, certamente non privo di ostacoli, ma potrà mai essere più lungo delle giornate, dei mesi e degli anni di chi è in lista d'attesa per quella che tutti i trapiantati testimoniano essere una seconda nascita? 


Testimonianze forti quelle di Andrea e di Francesca, forti come la forza di volontà di Laura, che ora studia e vuole diventare medico e che non dimenticherà mai quel ragazzo tedesco che, dedicandole poche ore della sua vita, le ha regalato un futuro nuovo. E allora, vale nuovamente la pena di porsi una domanda: quanto vale, dunque, per ognuno di noi la vita di un'altra persona?


A cura della prof.ssa Antonietta Galanzino

Responsabile del progetto prof.ssa Elizabeta Veselinovska

giovedì 4 marzo 2021

"Introduce a Girl to Engineering Day" al Liceo Artistico

L'ingegneria, e in particolare quella meccanica, è sempre stata simbolo indiscusso di dominio maschile. È soltanto recentemente che l'idea della parità di diritti anche nel mondo del lavoro ha portato allo scoperto l'interesse per le materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) da parte delle, in ogni caso, sempre più presenti studentesse italiane. 

Il 25 febbraio 2021 le alunne dell'Istituto “V. Alfieri” hanno avuto l'opportunità di seguire la presentazione di tre percorsi di studio ben distinti fra loro, sviluppati secondo un punto di vista femminile, nei settori scientifico-tecnologici partecipando alla conferenza per l’annuale “Introduce a Girl to Engineering Day organizzato dalla nota Collins Aerospace. L'“Introduce a Girl to Engineering Day”, nato con lo scopo di fornire maggiore conoscenza e riconoscimento alle donne di tutto il mondo, ha portato ad approfondire una serie di importanti tematiche legate agli stigmi e ai pregiudizi ai quali devono fare fronte circa il 30% di tutte le studentesse.

L'incontro era rivolto a un pubblico femminile con l'obbiettivo di incentivare scelte di studio in campo scientifico rispetto alle più gettonate facoltà umanistiche, tradizionalmente vicine agli interessi della componente femminile della popolazione universitaria. Oltre al nostro gruppo, della 4G e 5D del Liceo Artistico, hanno partecipato numerose altre ragazze dalle altre sezioni dell’Istituto "V. Alfieri".
A raccontare la loro storia vi erano quattro ingegneri, tre donne specializzate nel campo della meccanica, che hanno illustrato il loro percorso, tra difficoltà e successi, e un ingegnere che, in conclusione all'incontro, ha approfondito il concetto di “ingegneria aeronautica”. Nelle loro testimonianze ci hanno raccontato dei propri hobby, del proprio percorso scolastico e delle esperienze lavorative realizzate in Italia e all'estero; ci hanno parlato delle donne che le hanno ispirate, dei loro idoli e hanno mostrato le immagini e i pensieri di grandi figure femminili che hanno fatto la storia – astronaute, matematiche, scienziate – e i riconoscimenti da loro ottenuti.

L’incontro è proseguito con la spiegazione del funzionamento di un aeroplano e l’approfondimento di alcune formule matematiche che risultano indispensabili nella vita quotidiana e applicabili anche in ambiti differenti da quello specificamente scientifico.
Sono stati mostrati, inoltre, interessanti grafici che analizzavano la percentuale di donne impegnata in materie STEM, evidenziando quanto questa fosse notevolmente inferiore alla percentuale maschile. Questa condizione, spesso dovuta a scelte personali, è tuttavia fortemente influenzata dagli stereotipi ancora esistenti oggi sulla donna, sulle sue predisposizioni e sul suo ruolo nella società (un esempio recente arriva dal colosso Google). Secondo questi antiquati stereotipi la donna sarebbe maggiormente portata per le materie umanistiche e dovrebbe lasciare il campo delle scienze all'uomo destinato a realizzarsi in ambito lavorativo e a raggiungere elevate cariche, cosa invece molto meno probabile per il sesso femminile.

L'incontro voleva infondere sicurezza in ragazze interessate a intraprendere uno studio ingegneristico o matematico, ma spaventate dalle difficoltà alle quali sarebbero potute andare incontro e possiamo dire che  ha raggiunto l'obiettivo. Speriamo che sempre più ragazze possano essere messe nelle condizioni di poter scegliere liberamente il proprio futuro al di là di ogni pregiudizio e condizionamento di genere.


a cura di Giorgia Covello e Maya Zemler, classe 4G