Non staremo qua a riprendere nel dettaglio le numerose iniziative che sono seguite all'euforico e magico evento di novembre nel quale il presidente della provincia e sindaco di Asti, Maurizio Rasero, con la nostra dirigente, Maria Stella Perrone, ha simbolicamente investito ogni ragazza e ragazzo del triennio del liceo della possibilità di diventare il nuovo maestro del Palio 2023. Da quella mattina gli studenti hanno affrontato un percorso didattico di ampio respiro, un progetto con la "P" maiuscola seguiti da importati figure della cultura cittadina. Per esempio dalla dott.ssa Barbara Molina che ci ha ospitato a più riprese al Museo del Palio illustrandoci - con la sapienza di chi ha fatto suo il grande patrimonio culturale e artistico di una città - la complessa epopea del Palio: illuminando dettagli e sfumature, indicando particolari e snodi fondanti la storia della manifestazione settembrina e non solo.
Non staremo nemmeno qui a sottolineare la dedizione, la passione, la competenza dei tanti docenti che - guidati dall'esperienza e dall'energia della referente del progetto, prof.ssa Silvia Caronna - hanno immerso le mani e la mente nei colori e nelle forme di magnifici progetti, idee, bozzetti, schizzi. I docenti delle discipline che hanno attivamente supportato la creatività dei ragazzi - Erika Bocchino, Giorgia Sanlorenzo, Stefano Scagliola, Gabriele Sanzo, Pasquale Riso, Gianna Gandini, Andrea Marello, Lorenza Lanzetta, Marco Vergano, Fabio Calosso, Vincenzo Bellitta, Giuseppe Varlotta, Annalisa Torelli, Valentina Salasco, Silvia Maralino, Salvatore Pistone - sono stati preziosi con le loro competenze in ogni fase del progetto e soprattutto in queste fasi finali.
Rispetto alle ragazze e ai ragazzi, non staremo a ricordare che mai un maestro del Palio è stato così giovane come lo sarà quello di quest'anno e che, come ha ricordato un articolo di qualche mese fa, potrebbe essere il primo maestro donna da molto tempo a questa parte - e, diciamocelo: sarebbe bellissimo se lo fosse!
Avendo osservato da vicino le studentesse e gli studenti al lavoro possiamo però affermare che ancora una volta, come spesso accade nell'universo dell'artistico, si è creata la magia. La magia che accompagna ogni attività che vede la collaborazione e il rispetto, la creatività e l'entusiasmo, la tecnica e il cuore al servizio di un progetto collettivo. Di fronte alla possibilità di raggiungere un traguardo così importante, e così presto, studentesse e studenti hanno dimostrato maturità e solidarietà. Forse di più di quella che noi docenti ci saremmo aspettati da loro. Se aveste passeggiato nei corridoi di via Giobert 23 nelle ultime settimane avreste visto tre o quattro studenti attorno a una tela, che osservavano e che commentavano, che davano consigli, che ammiravano il lavoro dei compagni e che fornivano, se richiesti, suggerimenti tecnici e soluzioni creative, che si confrontavano con maturità. Avreste visto ragazzi immersi nei loro crucci, nei dubbi artistici che attanagliano chi sta cercando soluzioni e vuole rendere al massimo supportati dai docenti e dai loro compagni. Senza dubbio le differenze sarebbero balzate agli occhi: la solitaria, il pasticcione, la perfezionista, il bradipo, il fulmine, la dubbiosa, l'incerto, il dissacratore e il tradizionalista, per citare soltanto alcune delle decine di tipologie, che sono talmente tante che per essere esaustivi dovremmo citare con nomi e cognomi i nostri ragazzi con le loro splendide personalità umane, emotive e artistiche che si stanno definendo.
Chiunque vincerà questa sfida potrà dire di aver trionfato anche con il supporto delle compagne e dei compagni. Citiamo, a questo proposito, un significativo articolo apparso qualche giorno fa a firma della presidenza ACLI di Asti:
"Quanto ai nostri ragazzi e ragazze [...] quali doni e proposte siamo pronti ad offrire e a farci fare e accettare per loro e da loro?"
La domanda, che troviamo perfettamente calzante e che condividiamo profondamente, ha trovato una ovviamente parziale risposta proprio in queste frenetiche attività che caratterizzano gli ultimi giorni di lavoro ai vessilli del Palio.
Se dovessimo rispondere alla prima parte del quesito rispetto ai doni che siamo pronti a fare sicuramente potremmo rispondere che un'iniziativa come questa ci permette di comprendere che possiamo donare una tradizione per consentire loro, come ha suggerito la nostra dirigente insieme al sindaco, di riappropriarsene, arricchendola e sviluppandola.
Se dovessimo rispondere alla seconda parte "che cosa possiamo accettare dai giovani?" indubbiamente risponderemmo: lo spirito di gruppo e la collaborazione. Non è scontato. Le logiche alla base di gran parte del mondo culturale del passato si sono rette su principi di competizione sfrenata, dura a volte rabbiosa. I giovani del 2004, 2005, 2006 che sono i protagonisti di un radicale mutamento in numerosi campi - dall'ecologia alla parità di genere, dall'inclusione all'apertura culturale - sono soprattutto, ai nostri occhi, i protagonisti di un nuovo modo di concepire i rapporti con la costruzione della propria personalità che pare poter avvenire soltanto a stretto contatto con gli altri e da un proficuo scambio di idee e di emozioni, al di là dell'individualismo. Osservare i ragazzi e le ragazze oggi ci consente di avvertire un cambio di paradigma: non è la competizione alla base del loro lavoro, ma la collaborazione e la condivisione. Non lo diciamo tanto per dire: questo spirito è palpabile e si respira entrando nei nostri laboratori ogni giorno. Il successo di ciascuno è il successo di tutti.
Se poteste visitare le nostre aule vedreste non soltanto splendide idee che diventano tempera, colore acrilico, acquerello, pennello, matita, tela e inchiostro; non vedreste soltanto i magnifici bozzetti che non possiamo mostrarvi; non vedreste solo tecnica e cuore al servizio del proprio successo: vedreste la condivisione di un'esperienza, di emozioni e di tanti sogni che piano piano acquistano tangibilità e sostanza. E, insieme, tutti loro vinceranno.
a cura del prof. Federico Baglivo
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