giovedì 3 febbraio 2022

Giornata della memoria 2022 - Achille "Lino" Jona raccontato da Luigi Florio

A scuola abbiamo una grande familiarità con le storie, nell'autentico significato della parola. Studenti e docenti sono abituati a scambiarsi racconti, a spiegare punti di vista, ad analizzare le vicende del passato. Nelle aule ci si racconta e si racconta la realtà, si osserva il mondo e si prova a restituirlo un po' più limpido e bello di come l'abbiamo osservato aprendo gli occhi la mattina. Questo vuol anche dire che studenti e docenti sanno riconoscere una buona storia: per come viene raccontata, per i suoi contenuti, per il suo sedimentare nella nostra memoria. Da questo punto di osservazione privilegiato possiamo dire che la storia ascoltata questa mattina, una Storia con "S" maiuscola, sia una grande storia sotto tutti i punti di vista elencati.

Luigi Florio nell'aula magna dell'Alfieri

L'avvocato, già sindaco della città di Asti ed europarlamentare nonché presidente dell'Associazione Italia Israele, Luigi Florio nella mattinata del 3 febbraio ha raccontato la vicenda esistenziale e politica di Achille Jona con grandissima passione e conoscenza alle classi 5G del "Benedetto Alfieri" e la 5A del "Quintino Sella". Abbiamo potuto ascoltare della vita di un ragazzo come tanti altri, cresciuto in una Asti di quasi un secolo fa, che ha frequentato il nostro Liceo Classico con ottimi risultati, un ragazzo ebreo vissuto in un momento storico terribile segnato  ancora più spietatamente dalla promulgazione delle Leggi razziali: leggi razziste. 

Non è nostro compito, qui, rievocare l'intera vicenda di questo giovane, nato nel 1918 e morto prematuramente nel 1942, ma è opportuno sottolineare come la sua vicenda si presti a mostrare l'intreccio di temi e problemi che sorgono quando si affronta il buco nero della Shoah. Gli studenti presenti hanno infatti potuto riprendere il filo della storia della presenza ebraica in Europa - dalla Diaspora del 70 d.C. passando per i ghetti dell'Europa moderna - in Italia - dove con lo Statuto Albertino si sancivano le inalienabili libertà anche per la minoranza oppressa - fino alle soglie del sogno sionista, inaugurato da Herzl e strenuamente difeso da Lino Jona fino agli ultimi giorni della sua tragicamente breve vita. 

Achille "Lino" Jona, dall'archivio del Ghislieri di Pavia 

L'incontro con Luigi Florio ha dimostrato che il filo della memoria deve essere sempre seguito, anche nelle pieghe più intricate della storia, e srotolato ed esaminato attentamente per fare chiarezza e portare consapevolezza. Si prospettano nei prossimi mesi alcune attività di studio delle testimonianze di Enrica Jona, sorella di Lino, che ha fornito una delle prime testimonianze della Shoah in Italia. Le attività saranno occasione per ricordare e per cogliere ancora una volta il nesso profondo che lega le nostre vite ai grandi problemi della storia universale. Una storia che ci chiama ad essere protagonisti per il bene e contro ogni forma di intolleranza, discriminazione e violenza. L'incontro ci lascia sicuramente un po' tristi, ma con la forte speranza che la grande opera di sensibilizzazione portata avanti con convinzione in questi decenni possa essere il più resistente baluardo contro l'inquietante verità enunciata da Primo Levi: "se è successo, vuol dire che può succedere ancora". 


A cura della classe 5G del Liceo Artistico


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